La scienza della libromania

mercoledì 20 ottobre 2010

PERCORSI OBBLIGATI ATTRAVERSO IL TEMPO di Michele Giunta

Questo che segue è un pezzo di Michele Giunta - già collaboratore de Altrodove_blog - che pubblico qui, dietro sua autorizzazione, principalmente perché mi piace molto ed anche perché trovo calzi a pennello all'uomo di oggi, così come potrebbe essere una introduzione ad un libro che potrei scrivere io.    

PERCORSI  OBBLIGATI  ATTRAVERSO  IL  TEMPO  (appunti su un nuovo  modo di esistere)

E’ dell’uomo che parlo: di quello straordinario e complesso essere bipede che calpestava la terra prima che essa scomparisse nel vuoto e che incominciò a trasgredire le regole elementari già nel giardino dell’Eden.
Non vorrei mostrami saccente davanti a voi, anche perché non ne sarei capace e non possiedo gli strumenti della conoscenza e della sapienza, ma queste parole che con disinvoltura espongo non sono assolutamente mie, esse nella loro consistenza mi sono state riferite da alcuni umani chiamati “esseri generici” superstiti di quella razza che ci portò alla distruzione globale e sono stato incaricato di dirle a voi che nutrite la speranza di uscire dai nascondigli e tornare a vivere nel nuovo presente. Sono persone molto simili a quello che noi siamo stati e li ho conosciuti nelle terre estreme sorte oltre i confini del Mondo Disperso. Sono riusciti, dopo millenni, a riproporsi e si sono liberati, nell’evoluzione infinita, delle sovrastrutture di cui eravamo colmi oltre ogni limite. Si sono liberati del peccato, dell’infamia, della cattiveria, della perfidia, dell’odio, del delirio di onnipotenza e si sono riprodotti in una nuova immagine divenendo, dopo un lungo e lento processo, depositari di un pensiero puro e creatori di una scienza umana, pronti a ridisegnare un nuovo mondo che cancelli quello che ci ha preceduto.
E questo è quanto devo dirvi, a nome di questa nuova gente: ascoltate e decidete, alla fine, su cosa fare di voi stessi.
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L’esigenza di continuare il percorso è obbligatoria, intersecata alle difficoltà oggettive disseminate qua e là tra i mille risvolti del caos quale elemento dominante delle cose. Sono le sensazioni primarie e gli aspetti peculiari che caratterizzano l’uomo da sempre ed in pochi li hanno visti passeggiare nella periferia dell’inconscio. Essi hanno transitato indisturbati tra l’anima e l’ingegno, nascosti come latitanti sin dai tempi di Aristotele e, nel corso dei secoli, sono rimasti poco utilizzati.
Dopodiché il pensiero, nelle sue peregrinazioni, giunge inevitabilmente ad un bivio sconosciuto ed effettua una sosta decisamente salutare, giusto il tempo necessario per cambiare i copertoni e farsi dare una controllata ai neuroni usurati, per rimettersi immediatamente in carreggiata. Nella sponda opposta, la trasmigrazione e cioè il passaggio dell’anima di un individuo nell’anima di un corpo nuovo, cerca di farsi largo nell’oceano della conoscenza: puntiamo allora il nostro sguardo a Pitagora, il quale si ispirava alle dottrine secondo le quali il ciclo di reincarnazioni successive conduce l’anima alla purificazione. Desistere o perseverare è l’eterno dilemma dell’essere umano, conscio delle sue illimitate possibilità ma caparbio nel dimostrare la sua determinazione nella conquista delle posizioni dominanti. Egli segue le logiche ma non sempre riesce a capirne i suoi effetti devastanti. La sua frustrazione è inevitabile ed è da considerarsi come figlia illegittima delle sue azioni progettate su schemi impuri, su tabelle ortogonali contenenti simboli e parametri indecifrabili che lui stesso ha creato e che sono sfuggite al controllo finale .I concetti su cui lui basava l’intera esistenza appaiono depotenziati nella forma ed anche le formule che dovevano garantire la solidità della struttura ontologica lo hanno tradito nello stesso modo in cui Giuda tradì il nostro Signore. La forza e la potenza che credeva di avere conquistato si sono sgretolate come friabili grissini diventando briciole di niente e ciò che garantiva la sua determinazione è andato in cancrena. Pensava, incautamente, che avrebbe dominato la natura e le forze naturali, riteneva di gestire la materia con cui ha realizzato città sproporzionate e squilibrate con getti incalcolabili di cemento, scavando su placide colline e sinuosi monti, ha distrutto le mitiche foreste, ha dirottato il corso dei fiumi, ha imprigionato l’acqua libera di seguire il suo corso e l’ha recintata in fiumi artificiali, ha deturpato l’atmosfera che circondava placida il nostro pianeta, ha ucciso i suoi simili e, spietato, ha calpestato oltre che i cadaveri anche la loro dignità. Ha fatto di tutto e di più, ha messo a tacere la sua coscienza e, con arroganza, non le ha mai dato ascolto, ha manipolato tutto quello che era lecito e ciò che non lo era, come se il mondo fosse di sua proprietà ed è riuscito a modificare persino le leggi fisiche ed a camuffare il suo buon senso, spinto solo ed esclusivamente dalla bramosia di conquistare ciò che gli era stato dato in prestito con la clausola di restituirlo. Poi, un giorno, quando si ritrovò a pochi centimetri dal baratro ed il suo “consulente etico” gli consegnò il computo metrico di quanto aveva realizzato, si rese conto che la sua esistenza non gli aveva fruttato altro che pochi centesimi di fatturato. Nonostante tutto non ebbe il coraggio di gettarsi giù, anche perché era un vigliacco incallito, ma scomparve nel nulla e con lui si volatilizzò anche quel mondo che gli aveva dato la  sua fiducia.
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Questo è tutto! Ora, a nome di questa gente, chi di voi vuole diventare un cittadino compatibile con il nuovo mondo abbia la compiacenza di seguirmi e l’umiltà di volere imparare le nozioni di base per attraversare i  nuovi territori che sono stati disegnati nel vicino futuro.
Forse non è tardi ed anche se c’è parecchio da studiare ritengo che vale sempre la pena di tentare.
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